Mercato, target, relazioni, obiettivi, impegni vari.
Sulla base di un “preliminare” piano di azione, ognuno di noi si adopera affinché si raggiungano i risultati sperati.
Questi ultimi, sono frutto di un complesso sistema d’interazione tra progetto e idea-azione, che dovrebbe indicarti quanto meno, la direzione da seguire.
Si festeggia alla grande!
O meglio si dovrebbe festeggiare!
A volte però, ti ritrovi immerso nel frullatore degli impegni, tanto da essere così proiettato a raggiungere il risultato successivo, che tralasci la celebrazione quello appena conquistato!
Eppure basterebbe così poco per farlo..
Ma questa è un’altra storia.
Adesso vorrei ti concentrassi sul valore degli insuccessi.
Si sì hai letto bene: INSUCCESSI!
Se è vero che l’esperienza è frutto degli errori commessi, hai la possibilità di andare ben oltre il risultato sperato.
Qual’è il primo effetto quando fallisci su un progetto (per semplificare..)?
Ritrovarti in uno stato psico-fisico di sconforto!
E questo ci sta.
Purché sia una situazione temporanea.
Poi a bocce ferme, dovresti analizzare attentamente eventuali gap legati alla responsabilità, alle persone in team, alle strategie adottate e alle azioni eseguite.
Si tratta di avviare un processo profondo che implica non soltanto l’aspetto cognitivo ma anche quello corporeo!
Un processo evolutivo ti guida fattivamente all’adozione del metodo infallibile denominato MYA (“Move Your Ass” scusate il francesismo)..
Altro che Resilienza.
Cosi si giunge al lato “B”, ehm scusate al Piano B, frutto della condizione di trasformare in positivo l’insuccesso, attribuendone un significato del tutto differente da quello iniziale!
Ecco allora che si giunge nell’Olimpo delle Lezioni Imparate, utilissime per il futuro e per una pianificazione degna dei maggiori uomini di successo!
E tu, come reagisci all’insuccesso?
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